19 Marzo 2024
Cenni di storia
ac capostrada la grande avventura
“Chi vuol giocare a pallone venga domani sera alle ore 17.00 al campo del Legno Rosso”.

Era il 4 settembre del 1972 quando un cartello con questa scritta viene affisso al Circolo Ricreativo “N. Puccini” in via Bolognese a Capostrada. È il primo vagito dell'antenata A.C. Capostrada Belvedere, Scuola Calcio, che allora si chiamò AC Capostrada Club Juventus.

L'autore di quell'avviso, che idealmente campeggia ancora oggi, ogni giorno, al Legno Rosso, è Luca (Fabio) Fontana.

Quel pomeriggio si presentarono al campo in tredici, di età diverse, con divise improbabili, pronti a mangiar polvere e stracollarsi le caviglie su un terreno pieno di buche, zolle smosse, sassi sporgenti e, qua e là, qualche ciuffo d'erba, dove il pallone, già bistondo di suo, rimbalzava disegnando traiettorie apparentemente estranee alle leggi della fisica. Un canneto, querci e sterpaglie furono allora tra i pochi testimoni dell'evento, spettatori muti, che occupavano i cigli, scoscesi verso il campo, le cui basi rappresentavano la linea del fallo laterale. Quel pomeriggio si giocò una partita di cui non si ricorda il risultato finale né se qualche giocatore si distinguesse per bravura o chi e come arbitrasse. Si dice che fu la genesi di una GRANDE AVVENTURA, umana e sportiva, consolidatasi nel tempo e divenuta un Progetto capace di coinvolgere, fino ad oggi, migliaia di persone.
Anni sessanta/settanta
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È a partire dalla seconda metà degli anni sessanta che i giovani del quartiere trovano un primo punto di riferimento per dar sfogo alla passione per il calcio, già in quel periodo la più diffusa e radicata tra gli sportivi. Il parroco di allora, infatti, don Giordano Pollacci chiese ed ottenne dal Compartimento Ferroviario di Bologna l'area della ex sottostazione di Vaioni (attuale Legno Rosso) per realizzarvi un campo sportivo da calcio che venne inaugurato nel 1968.

La squadra parrocchiale prese il nome di GS Capostrada, il colore sociale era il bianco: fu attiva dal 1967 al 1971. Contese il primato cittadino all'allora fortissima compagine del Ramini di Don Alfredo Mati. Memorabili gli scontri diretti sul campo di Monteoliveto, allora stadio cittadino, sede delle partite interne della Pistoiese, oggi giardino pubblico.
Giocò all'estero, in Svizzera, a Melide nei pressi di Lugano, ebbe tra i suoi dirigenti alcuni commercianti del quartiere tra cui Giancarlo Bani, Cesare Ciampi (barbiere), Bellari, Casalini e tra i suoi giocatori Sergio Bertocci, Luca Fontana, Baccini, Ulivagnoli, Chelucci..

Nel 1970 il Compartimento di Bologna delle Ferrovie prese la decisione di porre in vendita l'edificio del Legno Rosso; il Comune di Pistoia ritenne di far valere le esigenze di carattere collettivo, riscattando gli immobili e i due ettari di area sportiva circostante; ne divenne proprietario nel 1974 allo scopo di realizzarvi l' impianto polisportivo.
La possibilità di usufruire dell'impianto pubblico unita alla passione per il calcio stimola l'iniziativa di alcuni ragazzi che nel 1972 danno vita all'AC Capostrada Club Juventus. Nasce in seno al Circolo Ricreativo “Niccolò Puccini” a Capostrada, in quel tempo incubatrice di fermenti ideologici, politici e di vita sociale. Gli artefici, infatti, non erano i soliti appassionati di calcio in cerca di visibilità, ma rappresentavano invece quella parte dell'inquieto mondo giovanile di allora che s'impegnò per concretizzare alcuni ideali forti come l'amicizia, la solidarietà e l'uguaglianza. Tra loro si ricordano Agostino e Rino Fragai, Luca Fontana, Sforzi, Leporatti…

È il tempo in cui vige l'idea guida dello sport per tutti, del “mens sana in corpore sano”, dell'identità che nasce dall'appartenenza al circolo, al quartiere e che si apre al confronto con la città mobilitando risorse ed energie positive.
La nuova società forma una sola squadra limitando la sua attività al calcio amatoriale per adulti. L'idea di impegnarsi ad insegnare calcio ai bambini non è ancora presente tra i giovani ed, allora, moderni dirigenti sportivi dai jeans a campana, i capelli e le basette lunghe, influenzati dallo stile dei Beatles e dai movimenti della declinante contestazione giovanile. Presidente viene eletto Agostino Fragai (mentre scriviamo Assessore alla Regione Toscana) che rimarrà in carica fino al 1982. La società si affilia all'UISP.

Di questo periodo si ricordano le vittorie in tornei all'epoca di notevole prestigio come la Coppa Valdesi, il Torneo Bellari, il Trofeo Vigorelli.

Anni ottanta

Il 1982 segna la svolta. Un gruppo di consiglieri dell'AC Capostrada Club Juventus, tra cui Fontana, Allegria, Fragai, Vetruzzini… decide di dedicarsi al calcio giovanile. Il quartiere ha i suoi ragazzi che nessuno fa giocare, che nessuno organizza nel doposcuola.

La squadra degli adulti, comunque attiva, dà il suo contributo all'avvio di questa avventura con la vittoria del rinomato Torneo di Porretta Terme, devolvendo il premio in denaro per il finanziamento dell'attività della nascente squadra giovanile.

L'anno successivo, il 1983, Agostino Fragai lascia la presidenza e gli subentra Stanislao Moruzzi, commerciante, dinamico e convinto promotore del calcio per i giovani. Da allora, ininterrottamente, nocchiero acuto e saggio della Società; entra alla guida di un consiglio rinnovato di cui fanno parte, tra gli altri, anche Alfiero Sforzi, altra attuale colonna e vicepresidente, e Petrucciani.

La nuova AC Capostrada stabilisce nell'arancio e nel blu i suoi colori sociali: l'arancio in omaggio alla città ed alla Pistoiese, il blu perché richiama la serenità e la profondità del mare e del cielo.
Viene formata una squadra composta da ragazzi nati negli anni '68, '69 e '70 con le finalità principali dell'aggregazione, del tenerli insieme “fuori dai pericoli della strada”, del farli giocare e divertire nel tempo libero.
D'altra parte l'impegno ammirevole che quei giovani calciatori in erba infondono con passione nelle partite settimanali, non sempre sopperisce alla loro giovane età ed all'inesperienza, tanto che incontrando sempre squadre di ragazzi più grandi, sovente non vengono premiati dal risultato del campo.

Per quanto attiene all'impianto del Legno Rosso è da registrare un'ulteriore acquisizione: nel 1982 il Comune di Pistoia ne amplia l'area acquistando dalle ferrovie un'altra porzione di terreno.

La stagione calcistica '85/'86 passa alla storia per essere quella che ha visto la prima importante vittoria. La squadra dei bambini nati negli anni '71 e '72 vince, in maniera inaspettata quanto meritata, il campionato “Piccoli Azzurri B” dell'UISP. Si tratta di un successo che tonifica e motiva ulteriormente l'ambiente societario, in una fase in cui le vittorie sono rare, quindi preziose.
Gli impegni agonistici si collocano al sabato pomeriggio ed alla domenica mattina, ma non oltrepassano i confini della provincia. Il Legno Rosso rimane il teatro delle vicende agonistiche ed il terreno di gioco conserva le sue peculiarità (che lo accompagneranno fino alle soglie del duemila), per altro del tutto simili a quelle della maggioranza dei campi di gioco dell'epoca: polvere, mota, buche, ghiaccio, sassi e qualche chiazza d'erba, elementi che tuttavia contribuiscono a temprare i giocatori, così almeno allora si credeva.
Anche gli spogliatoi sono in linea con quelli dell'impiantistica comunale degli anni ottanta, cioè generalmente angusti, quando, anche d'inverno, l'acqua della doccia era calda, quasi sempre.
Ma non c'è condizione ambientale sfavorevole che possa fermare la squadra dei giovani dell'AC Capostrada che torna ad affermarsi ancora nel 1986, vincendo il Campionato Piccoli Azzurri A del Centro Sportivo Italiano.

Come spesso accade le vittorie sono la miglior pubblicità infatti cresce il numero dei praticanti e di conseguenza quello delle squadre che diventano tre: la prima composta da ragazzi nati negli anni '71/'72, la seconda dai nati nel '73/'74, la terza dai '74/'75.
In questa fase il sodalizio guidato da Moruzzi e Fontana cerca contatti con altre realtà calcistiche, si confronta con esperienze diverse, per crescere, per migliorare ed, in questa ottica, si gemella con la società “Virgilio Maroso” di Terni.

Arrivano i primi sponsor: una nota vetreria di Pistoia, che alla fine non pagò né maglie né borse, la famosa marca “Caramelle Golia”, le Confezioni “La Torre” ed un'altro marchio all'epoca assai noto, l' “Amaro Gambarotta”. Inutile dire che in quest'ultimo caso il Consiglio ebbe non poche perplessità, tanto che ne decise l'accettazione a maggioranza (un voto di differenza). Infatti alcuni consiglieri non traevano auspici positivi dal nome stesso del pur ottimo amaro, anzi vi presagivano eventi nefasti e, comunque, non lo trovavano affatto indicato per un gioco in cui le gambe hanno un ruolo di particolare utilità. In seguito venne sostituito dalla “Grappa Libarna”.

Nel quartiere, grande e dai confini lontani, c'era vicina, a due passi, un'altra società sportiva impegnata nel calcio giovanile, era l'Associazione Calcio Belvedere che stava attraversando una fase irreversibile di calo di iscrizioni, legata all'invecchiamento della popolazione del proprio bacino di utenza ed al conseguente calo della natalità. Un piccolo patrimonio di aggregazione e socialità rischiava di andare perduto. Occorreva salvare e conservare quanto di buono era stato fatto negli anni e così infatti avvenne; nel 1985 l'AC Capostrada accettò di fondersi con l'AC Belvedere e da allora assunse il nome attuale di AC Capostrada Belvedere.

La fine degli anni ottanta si segnala anche per alcuni importanti ingressi nel Consiglio di persone che ancora oggi danno il loro importante contributo. Il 1987 vede l'inserimento di Vittorio Cappellini, attuale vicepresidente, caro ai ragazzi, saggio ed esperto conoscitore di calcio, Enzo Corsini, supporto competente di molteplici attività, e Giancarlo Faticoni al cui figlio Gabriele, tragicamente scomparso durante una partita di calcio al Legno Rosso, è stata intitolata la Scuola Calcio nel 2007.
L'anno successivo entrano Sergio Mazzone, attuale delegato agli affari legali, Arcangiolo Lenzi, provveditore, Nicola Spinetti, economo e dirigente accompagnatore, poi Calistri, Mitresi, Tomer, Nesti e, tra gli accompagnatori, Martino Pasquale.

Nel 1988 ci si iscrive alla FIGC, le squadre fanno campionati di vertice guidati da allenatori spesso di formazione autodidatta, ma di provata competenza, sono Graziano Marini, Pietro Gualtierotti, Lodisseo Tognocchi, Patrizio Mannori e Luca Fontana che continua a profondere il suo impegno appassionato in ogni direzione.

Anni novanta

È un decennio fondamentale per il calcio giovanile, segnato da innovazioni organizzative, tecniche e regolamentari. La presidenza della FIGC affidata in Toscana ad Innocenzo Mazzini, porterà trasformazioni che incideranno profondamente sullo sviluppo dei settori giovanili della nostra Regione. Non poche saranno, tuttavia, le resistenze al cambiamento tra gli addetti ai lavori anche pistoiesi. La novità più importante, a cui le società sono invitate ad aderire, è l'istituzione della “Scuola Calcio”: cioè di un modo diverso di fare calcio con i bambini, che richiede gestioni professionali, istruttori specializzati e strutture adeguate. Su questa strada si incammina, con convinzione, il sodalizio di Moruzzi, Fontana, Cappellini e Sforzi che accetta la sfida e getta le basi per diventare negli anni duemila una delle Scuole più note in Toscana; pone con forza alla Pubblica Amministrazione il “problema” delle strutture, rafforza il proprio consiglio direttivo, migliora l'organizzazione, seleziona istruttori giovani, preparati e soprattutto aperti ad apprendere le più moderne tecniche di allenamento e gestione delle squadre, partecipa a tornei internazionali all'estero, vede aumentare costantemente il numero degli iscritti, forma squadre che daranno continuità di risultati ottenendo anche successi di rilievo.

L'Amministrazione comunale di Pistoia, guidata dal Sindaco Lido Scarpetti, coglie finalmente le necessità e le potenzialità del Legno Rosso, ne progetta la ristrutturazione ed acquista l'ultima porzione della sottostazione; nel 1996 affida alla Cooperativa Fago Promotion, che rimarrà attiva per quattro anni, la gestione in convenzione dell'impianto polisportivo.

In un clima di forti sollecitazioni e nuovi stimoli l'AC Capostrada cerca anche una più solida e convincente identità; fa proprie alcune linee guida che impronteranno da lì in poi le sue scelte, come quella di considerare il bambino od il ragazzo nella pienezza della sua età evolutiva, mettendo al centro dell'interesse il complesso dei suoi bisogni, prima ancora di volerne fare un calciatore ad ogni costo, il che significava prima di tutto utilizzare il calcio come veicolo di educazione alla vita. Porta innovazioni nel settore tecnico che si riflettono innanzi tutto nella scelta degli allenatori e degli Istruttori tra cui si segnalano, a partire dai primi anni novanta, Simone Guerrieri, successivamente ad Empoli, Pistoiese e Viareggio, seguito negli anni da altri allenatori di provata esperienza e capacità che lasceranno una traccia importante del loro impegno come Alessandro Borri, Walter Tanturli, Silvano Lombardi ex giocatore del Torino e della Pistoiese, Gabriele Magnifico ex bomber della Pistoiese, Alfredo De Matteis, Carlo Frosini, Chiara Calistri, la prima volta di una donna a Capostrada, Fabio Micucci, allenatore dei portieri, Maurizio Tempestini, funzionario dell'Ufficio Sport del Comune di Pistoia; ma anche giovani e promettenti istruttori “fatti in casa” come Lorenzo Fontana, passato ad allenare al settore giovanile della Pistoiese negli anni duemila e Lorenzo Monaldi ancora oggi importante punto di riferimento.

Nell'anno '90/'91 le squadre sono cinque ed i giovani calciatori circa cento. Si gioca sempre a undici a qualsiasi età e non mancano i successi, raccolti anche fuori provincia: sono di questa stagione le vittorie del Torneo di Capannori, di Pescia, di Cerreto Guidi, la partecipazione al Torneo Soffici di Poggio a Caiano, la vittoria nel Trofeo Breda e quella del torneo Adozione a Distanza.

La crescita dell'organizzazione, l'entusiasmo che circonda le squadre, la curiosità e la voglia di misurarsi con sempre nuovi obbiettivi portano nel 1992 la Società verso la prima grande trasferta internazionale. Il richiamo forte arriva dalla Tivoli Cup, che si tiene in Danimarca nelle vicinanze di Copenaghen, a cui partecipano squadre provenienti da tutta Europa. Il risultato sportivo si attesta su un lusinghiero piazzamento al terzo posto della classifica generale. Ma per i ragazzi, le loro famiglie e la Società il successo di questa esperienza sarà completo, tale che farà sentire la sua influenza negli anni appena seguenti.

Le casacche arancio blu infatti tornano a calcare palcoscenici oltre confine nel 1993, questa volta in un Torneo di maggiore valenza sportiva, tecnica ed agonistica, con il quale nasce una sfida che troverà un approdo di pieno appagamento solo nel 2007: si tratta della notissima Holland Cup, che si svolge in Olanda ad Amsterdam. Il piazzamento è di tutto rilievo: terzo posto. Nel 2009, il gruppo dei bambini nati nel 1995 ed allenati da mister Alberto Nardi, ex giocatore di Chievo e Pistoiese e da Donato Palagi, conquisteranno il primo posto in questa manifestazione, regalando un successo internazionale che rimarrà impresso nella storia della società.Ancora in Europa, ancora più a nord, il 1994 è l'anno della Norvegia ad Oslo, dove la competizione si chiama Norvege Cup. Ed ancora nel 2000 i giovanissimi partecipano all’Alpen Cup in Austria, nel 2001 sempre la categoria Giovanissimi prende parte all’Istria Cup in Croazia. Ed infine sono recenti le partecipazioni con le categorie Allievi e Giovanissimi alla Copa Catalunya (Spagna) ed alla Gothia Cup (Svezia).

Gli osservatori a caccia di talenti, inviati dalle società professioniste all'impianto del Legno Rosso ed al seguito delle squadre dell'AC Capostrada, sono sempre più assidui e numerosi: iniziano in questi anni i primi trasferimenti all'Empoli ed alla Fiorentina, mentre si intensificano quelli alla Pistoiese.

Gli anni novanta si chiudono con altri successi, come la vittoria ambita della Coppa Disciplina nel 1998 ed il secondo posto a livello provinciale della categoria Esordienti '88 che si classificherà sesta a livello regionale. Entrano nel consiglio societario nuove energie tra cui Sergio Bertocci, poi delegato alla scuola calcio, Enzo Statini, responsabile del magazzino, Giovanni Celli, per anni responsabile del magazzino, Marco Gasperini, solido ed autorevole collegamento con il rione del Grifone, e Massimiliano Toracca, segretario di notevole competenza ed efficienza.

Si affacciano alla ribalta alcune squadre che sembrano destinate a fare cose importanti, composte da giocatori potenzialmente forti, come quella dei ragazzi classe '90 che subirà una sola sconfitta in oltre due anni e quelle dei nati nel '89 e nel '91.

Ma soprattutto il decennio si chiude lasciando tra i dirigenti dell'AC Capostrada la consapevolezza che è giunto il tempo di porsi traguardi nuovi e più ambiziosi, e che per questo è assolutamente necessario impegnarsi affinché possano essere migliorate le strutture sportive e di servizio dell'impianto del Legno Rosso, in particolare il campo di calcio non più idoneo ad ospitare gli allenamenti e le partite settimanali di oltre 150 ragazzi, tanti sono alla fine degli anni novanta. Su questa esigenza concordano opportunamente anche il Comune e la Circoscrizione presieduta da Pier Luigi Bimbi.

Anni duemila

Gli anni duemila si aprono con la prima tanto attesa, fortemente voluta ed assolutamente necessaria, ristrutturazione dell'Impianto del Legno Rosso. Un consistente investimento dell'Amministrazione Comunale consente il rifacimento del manto in erba del campo di calcio, la ristrutturazione dei campi da calcetto, la realizzazione dell'arrampicata, la sistemazione dell'area a parcheggio.

Nel contempo l'AC Capostrada si fa promotrice della costituzione dell'attuale Polisportiva Legno Rosso, che nasce il 1 Agosto 2001 composta anche dalla Società Skating club, A.S. Rock Time, A.S. Promosport, allo scopo di ottenere la gestione diretta dell'intera area e promuovere le discipline sportive e ricreative che vi si possono svolgere mediante l'utilizzo dei singoli impianti: dal calcio, all'arrampicata, al pugilato, alla ginnastica, alla pallacanestro...

La gestione diretta dell'impianto da parte della Polisportiva ha inizio nel 2002 sulla base di una Convenzione pubblico/privato dai contenuti innovativi, stipulata con la Circoscrizione 3 del Presidente Riccardo Pallini, e si protrae fino a tutto il 2004, quando si apriranno nuove prospettive.

Dal 2003 si fa strada l'idea di realizzare il campo di calcio in materiale sintetico e dotarlo di illuminazione. È accaduto che la ristrutturazione del terreno di gioco in erba naturale non ha dato, purtroppo, i risultati attesi. Torna quotidianamente prepotente il problema della inadeguatezza ed insufficienza degli spazi per gli allenamenti e le partite. Spesso d'inverno le rigide temperature, le precipitazioni atmosferiche e le giornate più corte limitano o impediscono ogni attività. D'altra parte aumenta tra i ragazzi la domanda della pratica del calcio e tra le famiglie la richiesta di servizi di maggiore qualità. Richiesta legittima e coerente con gli obbiettivi della Società. In queste condizioni il campo in sintetico risulta l'unica alternativa realistica, anche se comporta la scelta, non facile e lungamente dibattuta, di sostituire l'erba naturale, come da tempo avviene nei Paesi nord europei.

Sono mesi cruciali per la vita dell'AC Capostrada. Ma la lucida determinazione del Direttore Generale Fontana e la compattezza dell'intero Consiglio non si piegano alle difficoltà enormi che si presentano con dura continuità in quel periodo. Finalmente a dicembre 2004 il Comune indice la gara d'appalto per l'assegnazione della gestione pluriennale dell'Impianto che consentirà al conduttore di progettare e realizzare le opere necessarie per una nuova, determinante fase di sviluppo del Legno Rosso. La gara d'appalto è vinta dalla Polisportiva il cui progetto tecnico gestionale è preferito a quello dell' altra concorrente: l'UISP.

In questo caso vincere significa alti investimenti, ricerca e gestione oculata delle risorse, rischio d'impresa. Il Comune da un contributo parziale, il resto, la maggior parte, viene dai soci e dal credito ordinario. Ma la determinazione e l'unità d'intenti dell'AC Capostrada non è figlia della velleità e l'impegno a realizzare il campo in sintetico, completo di illuminazione e reti di protezione, è pienamente mantenuta in tempi brevissimi.

Ad agosto 2005 l'impresa Iciet srl di Pistoia consegna i lavori ed a settembre viene inaugurato il terreno in sintetico, completo di tutte le opere accessorie, unico nella provincia di Pistoia. La cerimonia vede la presenza di tante autorità, tra cui il Sindaco Renzo Berti e l'Assessore Alfio Fedi. La festa dura un'intera giornata, con tanto di concerto della Banda Borgognoni, grigliate, ricchi premi e cotillon… Si conclude con una partita in notturna che lo Staff e i Dirigenti del Capostrada vincono ai rigori contro una selezione del Comune di Pistoia.

Due anni dopo un'altra cerimonia segnerà una tappa ulteriore di miglioramento degli impianti: l'Assessore allo Sport Mario Tuci taglierà il nastro tricolore all'ingresso dei due campi di calcetto, oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, ed alla palestra sud ampliata con un nuovo spogliatoio, ristrutturata con una pavimentazione in parquet ed abbellita con specchi e poster.

Con la disponibilità di impianti d'avanguardia gli impegni societari si moltiplicano e si fa più intensa la ricerca del miglioramento continuo di tutti gli aspetti legati alla conduzione e gestione dell'attività. Si tende con continuità all'applicazione della qualità nell'offerta dei servizi ai ragazzi ed alle famiglie, nell'accoglienza, nella scelta e formazione degli istruttori, nell'aggiornamento dei metodi di allenamento e conduzione delle squadre.

Questa crescita costante e complessiva era da tempo osservata dai collaboratori di Anselmo Fagni, Presidente dell'AC Pistoiese, che nel 2005 propongono all'AC Capostrada di diventare scuola calcio della blasonata società di C1. L'accordo viene siglato con reciproca soddisfazione. Prevede una stretta collaborazione tecnica, la condivisione di una metodologia di lavoro e l'approdo alla Pistoiese dei ragazzi più promettenti, che possono così misurasi in campionati professionistici senza allontanarsi dalla famiglia, dalla scuola e dagli amici.
L'accordo prosegue anche con la nuova presidenza Braccialini e termina nel 2011.

Nel 2007, la scuola calcio viene dedicata a “Gabriele Faticoni”, giovane atleta scomparso prematuramente, durante una partita di calcio, sul campo sportivo di Capostrada. Durante la toccante giornata dell’intitolazione, si stringono attorno della famiglia Faticoni, il sindaco di Pistoia Renzo Berti, tutti i consiglieri della scuola calcio ed i porpri tesserati e buona parte della cittadinanza di Capostrada.

Nel frattempo, prosegue il rinnovamento a livello tecnico, la società si è arricchita di nuovi importanti innesti come quelli di Alessio Tanturli, proveniente dal Margine Coperta, Donato Palagi, allenatore esperto ed ex giocatore della Pistoiese, Daniele Dessì, responsabile primi calci, Nicolò Frustalupi, oggi allenatore della Primavera del Napoli, Alberto Nardi, già giocatore della Pistoiese e del Chievo, proveniente dalla Junior Pistoiese società che cessa l'attività nel 2005 ed invia i suoi ragazzi più promettenti a Capostrada; nel 2007 arrivano anche un nuovo Direttore Sportivo, l'esperto Alfio Berti, e torna Lorenzo Fontana in veste di coordinatore tecnico.
Non mancano i risultati sportivi. Di assoluto rilievo sono alcune affermazioni come la vittoria nel campionato provinciale del 2002 della squadra Esordienti '90, guidati da Lorenzo Fontana, seguita dal secondo posto in Toscana conseguito nel torneo di finale regionale svoltosi a Bibbiena (AR) (i risultati di questa squadra portarono nella società forti motivazioni e nuove consapevolezze ed obbiettivi); il primo posto degli Esordienti classe '91, l'anno successivo, conquistato meritatamente a livello provinciale, cui seguì il terzo posto a livello toscano; ancora una vittoria del campionato esordienti 94. Nel 2006 gli Esordienti classe '95, guidati da Palagi e Nardi, sono ancora primi assoluti in provincia con la vittoria nella fase finale tenutasi nel maggio di quell'anno sul campo del Bramalegno ad Uzzano. Una squadra quest'ultima che è stata capace di primeggiare a livello italiano ed internazionale con la partecipazione alla finale nazionale nel “Sei bravo… a Scuola Calcio” al Centro Tecnico FIGC di Coverciano (FI) nel 2006 e la vittoria assoluta dell'Holland Cup del 2007.

Dopo un quinquennio di lavoro assiduo ed appassionato, dal 2004 al 2009, arrivano i primi risultati in ambito Regionale, dopo la qualificazione dei Giovanissimi al campionato Regionale arriverà anche il ripescaggio da parte della FIGC per gli Allievi.

Dal 2009. la società prende così parte ai campionati regionali con le categorie: Allievi e Giovanissimi. L’anno successivo a seguito della qualificazione ottenuta dai Giovanissimi, allenati da mister Marco Rossi, sarà conseguito l’accesso al campionato Giovanissimi Regionali Elite.

L’estate del 2009 è segnata da un grave lutto, lo storico dirigente Vittorio Cappellini viene a mancare improvvisamente, è una notizia che sconvolge tutto l’ambiente sportivo del quartiere di Capostrada e non solo. Vittorio Cappellini è stato e rimarrà un esempio di lealtà, correttezza e disponibilità, una persona capace di regalare ai bambini emozioni e buoni consigli. L’impegno sportivo di Vittorio Cappellini è stato riconosciuto anche dalle istituzioni locali, grazie all’impegno delle famiglie Capellini e Faticoni, del consigliere comunale Fabrizio Geri e dell’assessore allo sport del Comune di Pistoia Mario Tuci è stato possibile intitolare nel 2012 il Centro Sportivo “Legno Rosso” a Vittorio Cappellini, mentre il campo da calcio è stato dedicato alla memoria di Gabriele Faticoni, ex giovane calciatore della scuola calcio.

Dopo anni di lavoro ed impegno, arriva nel 2010, il riconoscimento da parte della F.I.G.C. di Scuola Calcio Qualificata, attraverso il quale la Federazione Italiana Giuoco calcio sancisce la qualità dell’offerta sportive ed educativa proposta. L’A.C.Capostrada, conservando i valori-sportivi che l’hanno ispirata, è divenuta una realtà importante nel panorama delle Società che si occupano di Scuola Calcio e Settore Giovanile: conta circa 300 iscritti, un nutrito gruppo di dirigenti e di addetti, che quotidianamente prestano la propria attività presso l’associazione sportiva, forma 19 squadre, tra Piccoli Amici e Prima Squadra, ha nel suo organico 20 istruttori qualificati, vanta strutture all’avanguardia agibili tutto l’anno come il campo in erba sintetica di terza generazione, due campi da calcetto coperti nel periodo invernale ed un’area tecnica per gli allenamenti, ha attivato progetti di collaborazione sportiva ed educativa con le scuole dell’Infanzia, con le famiglie dei propri tesserati e con la F.I.G.C, ha ottenuto nel 2010, dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, il riconoscimento di Scuola Calcio Qualificata, infine ha dato nel tempo, molti ragazzi a società professionistiche, instaurando importanti rapporti di collaborazione tecnica con società professionistiche di primo livello come: F.C.Empoli e A.C.Fiorentina.

Il decennio successivo è contraddistinto da una fisiologica flessione, in parte dovuta problemi extra calcistici che si risolveranno con l'assoluzione degli imputati per insussistenza dei fatti. È stato un decennio duro, ma la solidità della società, grazie ad un gruppo dirigenziale forte ed unito ha fatto sì che l'A.c. Capostrada restasse una delle migliori società della provincia, mantenendo i ininterrottamente dal 2010 la qualifica di Scuola Calcio Élite e i campionati regionali per le squadre del settore giovanile. Un ringraziamento va agli istruttori che si sono avvicendati in questi anni: Daniele Dessì, Gianluca Pazzagli, Luigi Russo, Marco Borri e ai dirigenti come Enzo Statini, Simone Zinnanti, Nicola Spinetti che hanno tirato le fila nei momenti più difficili.
ac capostrada
Nel 2018 abbiamo un nuovo cambio generazionale con l'innesto di nuovi allenatori emergenti come Mirko Pratesi dalla Pistoiese, Mauro Di Bari, Paolo Ferro, il ritorno di Alessandro Borri e l'inserimento di Damiano Melani come nuovo direttore sportivo. Ed è proprio grazie a mister Borri che la stagione 2019/2020 ci regala un nuovo successo. I Giovanissimi Regionali vincono il campionato, sospeso alla 8 giornata di ritorno causa la pandemia del Covid 19 che ci sta ancora accompagnando. In quel momento i nostri ragazzi sono avanti al Forte dei Marmi.

Questo permetterà ai 2006 di Mister Pratesi di partecipare la stagione successiva al campionato Giovanissimi regionali élite. Campionato che però verrà interrotto alla seconda giornata di campionato dopo una sconfitta ed una vittoria. Da segnalare nel precampionato, la vittoria del torneo Pedonese a Lido di Camaiore, contro il Cecina.

La stagione 2020.2021 verrà ricordata per gli allenamenti on line dei nostri ragazzi e purtroppo per l'addio di Gianluca Pazzagli, figura storica e di riferimento per la nostra scuola calcio.

Siamo arrivati dunque alla stagione in corso, 2021-2022. Stagione definita da tanti come quella della ripartenza. La riconferma dello zoccolo duro degli allenatori e istruttori (Monaldi, Borri, Ferro, Pratesi, Derguti, Raugei, Beccani, Innocenti) abbinata all'inserimento dei nuovi Castelli, Mazzone, Tornatore ha riportato un nuovo entusiasmo.

A testimonianza di ciò è l'inserimento del nuovo Direttore Generale Marco Giraldi.

Infine il Consiglio della scuola calcio AC Capostrada Belvedere intende ringraziare: dirigenti, accompagnatori, istruttori, allenatori, bambini/ragazzi, genitori, istituzioni e sponsor, perchè attraverso il proprio apporto hanno reso possibile tutto questo, augurandoci che questa bellissima avventura possa continuare a crescere e a migliorare.


Per chi non ha avuto la fortuna di conoscere Vittorio Cappellini.





14 novembre 1934 - † 4 agosto 2009

La storia di Vittorio Cappellini è fortemente legata a quella della Scuola Calcio A.C. Capostrada.

Nel 1972, insieme a Luca-Fabio Fontana, Alfiero Sforzi e Stanislao Moruzzi, ha fondato l'Associazione Calcio Capostrada. Da questa data Vittorio ha iniziato la sua esperienza di dirigente presso l'associazione sportiva. Le sue mansioni erano molteplici e la sua disponibilità è immensa, sia nei confronti dei colleghi che nei confronti dei bambini della Scuola calcio. Spesso Vittorio ha svolto il ruolo di accompagnatore: più di una volta si è seduto in panchina a fianco dei ragazzi e del mister dispensando buoni consigli, accettati anche dai ragazzi più orgogliosi e dai mister più testardi. Con il tempo Vittorio Cappellini è diventato l'autista del pulmino della Scuola Calcio e in questi anni ha macinato chilometri e chilometri, sempre pronto a riportare a casa i suoi ragazzi, anche i più ritardatari. Durante quei viaggi Vittorio si accendeva una sigaretta e iniziava sempre una lunga conversazione con i suoi piccoli passeggeri.

Gli argomenti di quei brevi viaggi erano i più disparati, le partite di campionato da giocare, l'andamento scolastico, la serie A, il ciclismo… spesso i bambini rimanevano affascinati e coinvolti da quel suo modo di raccontare situazioni e vicende, era degno del più grande degli affabulatori. Si creava così una profonda relazione tra Vittorio e i suoi ragazzi fatta di parole, aneddoti e racconti, un rapporto che soltanto lui era in grado di costruire, anche con i ragazzi più difficili, anche con i ragazzi più timidi. Talvolta questo suo modo di riuscire ad entrare in sintonia con i bambini era colto dagli stessi genitori dei nostri tesserati che spesso dicevano “Da me non accetta consigli, ma da Vittorio... sì…” Noi vogliamo ricordarlo con queste poche righe e con qualche foto, immaginandocelo appoggiato alla rete del campo sportivo di Capostrada, mentre guarda da solo una partita di Esordienti e fuma una sigaretta. E di fronte ad una giocata di un giovane calciatore esclama tra sè: “Questo è un talento”.


Lettera del Prof. Daniele Dessì (storico Istruttore della Scuola Calcio A.C. Capostrada), scritta in ricordo di Vittorio Cappellini.

"Mi sono dovuto alzare, non riuscivo a dormire, sentivo di dover scrivere, si scrivere di getto! …coincidenze, sensazioni, emozioni, ricordi, aneddoti e pensieri: e così ho provato a fare! Abito anch'io in Porta al Borgo, e ieri sera rientrando a casa ho intravisto un'automedica e i Vigili del Fuoco, ma non pensavo che potesse essere successo qualcosa a qualcuno che conoscevo, non ci si pensa mai! Ore 19:45 arriva la telefonata di Lorenzo: “Dani ti devo dare una brutta, brutta notizia, gli ho fatto finire di parlare, ma dentro di me sapevo già quello che avrebbe detto e soprattutto di chi parlava! (1 + 1 = 2). Il buon “vecchio” Vittorio Cappellini ci ha lasciato. Sì, perchè per noi lui era il “vecchio”, l'aggettivo, l'appellativo, chiamatelo come volete non era assolutamente dispregiativo, ma stava a significare tante altre cose che Vittorio era per noi e per il Capostrada. Memoria storica di questa società, per chi ha frequentato e frequenta la nostra scuola calcio. Quante partite e campi ha visto, quanti ragazzi ha riportato a casa con il suo pulmino e quanti ne ha visti divertire gioire piangere crescere e diventare uomini, tanto da vedere giocare addirittura i figli di questi ragazzi. Quante mattine o pomeriggi dopo gli allenamenti mi sedevo accanto a lui e chiedendoli come sempre una sigaretta in prestito incominciava a raccontare, le sue storie, i suoi aneddoti, pillole di saggezza: sul calcio, sul ciclismo, sulla guerra, sulla politica, insomma sulla vita… 100 volte mi avrà raccontato le sue storie, di quando da bambino, sulla via Fiorentina durante la seconda guerra mondiale i tedeschi passavano con i loro carri armati, o di quando faceva il militare e durante l'addestramento lanciavano le granate lungo il fiume Po… e quante altre: di Coppi, Bartali, Merckx e tante, tante ancora… ed ogni volta, non mi stancavo mai di riascoltarle, perché avevano dentro quel romanticismo e quella passione che solo un nonno ad un nipote riesce a trasmettere. Io voglio ricordarlo come l' ultima volta che l'ho visto: con i suoi occhiali da sole, la sua inseparabile sigaretta in mano, e il suo gentilissimo sorriso. A volte pensiamo alle persone più assurde da prendere da esempio o da mitizzare e ricordare, io nel mio piccolo voglio mettere tra le persone che ho conosciuto e hanno lasciato qualcosa di bello e positivo dentro di me Vittorio Cappellini e dirgli arrivederci buon vecchio romanticone della vita.

Con grande affetto,

Daniele Dessì"


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